Dalla sua prima introduzione nel gennaio 2002, ad opera del secondo governo Berlusconi, con l’allora ministro delle finanze Giulio Tremonti, la “rivalutazione delle partecipazioni” è piaciuta così tanto a politici e contribuenti, che quest’anno, addirittura per il ventesimo anno, ne sono stati riaperti i termini. Una normativa nata come provvisoria per soddisfare le ben note esigenze di cassa dello Stato Italiano, ma che anno dopo anno, ministro dopo ministro e governo dopo governo, è stata inesorabilmente riproposta. Una normativa che ha permesso a tantissimi contribuenti di andare a pagare un’imposta equa e contenuta sulle plusvalenze realizzate a seguito di cessione di partecipazioni in società non quotate, in luogo della spropositata imposta che avrebbero dovuto corrispondere se tali plusvalenze fossero state assoggettate alle regole della tassazione ordinaria. Una normativa, specie in questi fiorenti anni di start-up e di cessioni ad operatori esteri di storiche imprese italiane, sempre più attuale e gettonata, ma la cui riconferma annuale non è mai garantita. Per cui il mio consiglio, rivolto a tutti i soggetti potenzialmente interessati a realizzare plusvalenze nel corso del 2022 e del 2023 dalla cessione di partecipazioni in società non quotate, specie se di importo rilevante, è quello di approfittare quest’anno della riapertura dei termini per le rivalutazioni, magari pagando per ora solo la prima rata dell’imposta sostitutiva, visto che per il futuro non c’è certezza della riproposizione del provvedimento e delle aliquote che verranno applicate.
Da dottore commercialista e amante della libera impresa quale sono, ho accolto con molto favore sin dal 2002 questa opportunità e sono stato tra i primissimi a proporla ai propri clienti ed ad effettuarla, già negli anni del mio tirocinio professionale. Gli imprenditori hanno risposto molto bene a questa agevolazione ed ogni anno sono stati in diversi ad approfittarne con grande soddisfazione, soprattutto stimolati dalla possibilità di corrispondere un’imposta equa e proporzionata sulla cessione che da tempo rimandavano per timore dell’eccessivo impatto fiscale dell’operazione. Pertanto, seppur in ritardo, non ho voluto lasciarmi sfuggire l’occasione di essere il primo a proporre una specifica consulenza ed un servizio, caratterizzati da qualità, efficienza, trasparenza e prezzo contenuto, nonché di realizzare la prima ed unica area informativa ad accesso gratuito specifica sulla rivalutazione delle partecipazioni in società non quotate rivolta a tutti quei soggetti che avessero la necessità di effettuare questo tipo di operazione.
Ho realizzato, quindi, questo sito internet in cui ogni soggetto interessato potrà in maniera chiara e trasparente capire cosa è la rivalutazione delle partecipazioni, quali sono le attività che implica per il professionista che la esegue e quali saranno i costi effettivi per l’imprenditore qualora decidesse di beneficiare di questa opportunità. Credo molto nella trasparenza informativa e nella comunicazione e sono certo che anche tu saprai apprezzare il mio approccio.
Redditi prodotti in forma associata
Determinazione dei redditi e delle perdite
Redditi diversi
Plusvalenze